Sorge a 720 metri d’altezza e si erge sopra Chiusa, uno dei borghi più belli d’Italia. Simboleggia l’emblema della Valle Isarco e viene definito l’acropoli del Tirolo. Il monastero di Sabiona non si nasconde. Anzi, si mostra con tutta la sua fierezza dalla rocca sulla quale è stato costruito. Dal 1687 Sabiona è un monastero benedettino e rappresenta uno dei luoghi di pellegrinaggio più antichi del Tirolo.
La storia del monastero di Sabiona
La montagna dove è arroccato il Monastero di Sabiona (in tedesco Kloster Säben), era già abitata nel periodo neolitico. Sabiona fu per 400 anni la sede vescovile del “Bistum Sabiona”, ma nel 1000 d.C. questa venne spostata a Bressanone.
Circa 500 anni dopo, un incendio distrusse gran parte della chiesa di Sabiona. Fortunatamente verso la fine del XVII secolo, Mathias von Jenner, un imprenditore e decano di Chiusa, fondò l’abbazia benedettina e fece rinascere il luogo di culto.
Tra il 1700 e il 1800 il monastero fu invaso e usato come fortezza difensiva più volte. Tranne alcune modifiche apportate intorno al 1890, l’aspetto esterno del monastero con le sue chiese e la sua cinta muraria, è rimasto praticamente invariato.
Le monache benedettine abitano ancora oggi, in assoluta clausura, il monastero e conferiscono a Sabiona la sua forte aurea spirituale.
Cosa c’è da vedere?
Per motivi di clausura delle suore benedettine, il monastero non è visitabile. Ci sono però le quattro chiese alle quali invece è possibile accedere gratuitamente.
1) la Cappella delle Grazie
Si tratta di una piccola e sobria cappella adiacente alla Chiesa di Nostra Signora. Sull’altare è esposta una copia della Madonna delle Grazie di Sabiona. La statua originale è conservata nel convento. Dove oggi si trova la piccola Cappella delle Grazie, un tempo c’era la più antica chiesa della rupe di Sabiona, la cui sagrestia custodiva una fonte battesimale scavata nella roccia viva.
2) la Chiesa di Nostra Signora
All’interno della chiesa a pianta ottagonale si trovano affreschi in stile barocco di Stefan Kessler, stucchi di Francesco Carlone e Simon Delai nonché un altare del 1612.
3) la Chiesa del Convento
Una volta arrivati al piccolo cortile del convento, bisogna salire ancora una gradinata per giungere al portone della barocca Chiesa del Convento. Sulle pareti della navata principale sono appesi i battenti laterali del vecchio altare. Un magnifico cancello in ferro battuto separa la parte accessibile ai visitatori dallo spazio riservato alle suore.
4) la Chiesa Santa Croce
Questa è la mia preferita. Si tratta della chiesa posta più in alto, quindi dopo essere usciti dalla Chiesa del Convento, bisogna salire altri gradini per raggiungerla. Da fuori sembra la chiesa più semplice e modesta invece dentro, nasconde un tesoro. Le sue pareti interne sono infatti costellate da stupendi dipinti e nonostante sia abbastanza spoglio, questi affreschi arricchiscono l’ambiente e gli regalano un aspetto estremamente solenne.
La processione di Jeunn
Per noi abitanti della Val Badia, Sabiona rappresenta un luogo religioso di grande importanza. Ogni tre anni a giugno, gli uomini della valle si riuniscono e raggiungono il monastero a piedi partendo dal proprio paese. Questa tradizione religiosa è nata verso il XIII secolo. Alla processione di Jeunn partecipano all’incirca 1000 maschi di tutte le età, dai bambini agli anziani.
Camminano a coppie pregando e cantando seguendo il loro gonfalone. La processione fa tappa in Val di Funes dove i fedeli passano la notte. Il giorno dopo proseguono e raggiungono il monastero di Sabiona. Qui viene organizzata la Santa Messa e dopodiché gli uomini tornano in Val di Funes. Il terzo e ultimo giorno, si dirigono a casa dove vengono accolti festosamente dai paesani rimasti a casa.
La processione di Jeunn avrebbe dovuto svolgersi anche nel 2021, ma è stata disdetta a causa della pandemia.
Come raggiungere il monastero di Sabiona
L’unico mezzo di trasporto che potrete utilizzare per raggiungere il monastero, sono le vostre gambe. Infatti non è possibile raggiungere il complesso architettonico in macchina. Lo possono fare solo le suore, che salgono e scendono dal Monte Sabiona con il loro veicolo 4×4.
Lasciate quindi la vostra auto in uno dei tanti parcheggi all’esterno del centro storico. Addentratevi nel borgo di Chiusa e attraversate il centro che è caratterizzato da tanti edifici colorati. Noterete negozi, bar e ristoranti di ogni genere.
Recatevi verso la Piazza Tinne e cercate l’edificio che vedete qui sotto nella foto, “La Miniera”. In base alla direzione dalla quale provenite, forse vi ritroverete davanti alla casa rosa che indica l’inizio del percorso che porta a Sabiona.
Per trovare più facilmente il punto di partenza, potete inserire nei vostri navigatori il locale “Gassl Bräu”, dove vi consiglio di fare una sosta prima o dopo la gita. C’è dell’ottima birra!
La passeggiata lungo la Via Crucis dura all’incirca mezz’ora, ma è abbastanza ripida. Il sentiero è a tratti sterrato e ci sono molte sezioni con ciottoli e scalini. Vi consiglio dunque di affrontarlo con delle scarpe adatte. È quasi superfluo dire che il percorso non è fattibile in passeggino o in carrozzina.
L’accesso alla stradina che porta al monastero è molto suggestivo. Si passa sotto un portico in pietra e si inizia a risalire dei gradini. Non abbiate fretta! Dovrete affrontare un dislivello totale di 200 metri pertanto camminate con calma.
Il primo edificio che incontrerete lungo il cammino è il Castel Branzoll che essendo una proprietà privata, non è visitabile. Salendo di quota, si aprirà una splendida vista sulla Valle Isarco, su Chiusa e sui numerosi vigneti che crescono sui pendii di Monte Sabiona e che vengono coltivati dalle suore.
La prima tappa è la Chiesa di Nostra Signora e la Cappella delle Grazie. Oltre a visitare questi due edifici, fate un giro e affacciatevi dalle mura medievali. Godetevi il panorama e sfruttate questa fermata per riprendere fiato.
Ritornate indietro e proseguite a destra sul viottolo che porta ad una galleria rocciosa. Arriverete al cortile interno del convento. Da qui salite la gradinata che vi porterà di fronte all’ingresso della Chiesa del Convento.
Infine fate un ultimo sforzo e affrontate anche l’ultima gradinata che vi porterà alla parte più alta del complesso di Sabiona. Qui potrete visitare la Chiesa di Santa Croce.
Per il ritorno potete scegliere se percorrere lo stesso sentiero, oppure optare per un giro ad anello che vi ricondurrà in paese (40 minuti). All’interno del cortile del monastero, sulla vostra destra, inizia la discesa sul versante est del Monte Sabiona. Questo sentiero è caratterizzato da serpentine lungo il bosco. Una volta terminate le serpentine, si procede in direzione di Castel Branzoll seguendo le indicazioni per la “Passeggiata di Sabiona”. Da qui, si scende in centro attraverso la scalinata fatta precedentemente in salita.
Vicino alla Chiesa di Nostra Signora ci sono i bagni pubblici e una volta raggiunto il complesso in cima al Monte Sabiona, troverete varie fontanelle con acqua potabile.
Le suore abbandonano il monastero
Se centinaia di anni fa il monastero era abitato da decine di suore, al giorno d’oggi sono rimaste solo in tre. È per questo motivo che lo scorso maggio il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser, ha tristemente annunciato la chiusura del monastero.
La badessa Maria Ancilla Hohenegger ha dovuto prendere a malincuore questa decisione dopo lunghe riflessioni. L’edificio risulta troppo ampio per sole tre persone e i costi per mantenere il monastero sono diventati troppo elevati.
Prossimamente due suore andranno a vivere nell’abbazia cistercense di Mariengarten a San Paolo di Appiano, mentre la terza intende trasferirsi nell’abbazia di Nonnberg a Salisburgo.
La Diocesi di Bolzano-Bressanone ora valuterà come potranno essere utilizzati in futuro gli edifici del monastero.
- Condividi questo articolo utilizzando i pulsanti qui sotto -