Formaggi, gnocchetti sardi, maialetto, zuppa gallurese, culurgiones, salumi, fregola, seadas, abbamele, pane carasau…. Tra i souvenir che ho portato a casa dopo dieci giorni in Sardegna, ci sono anche tre chili di ciccia in più. E chi ha già mangiato nei ristoranti tipici sardi, credo mi capisca!
Mangiare nei ristoranti tipici della Sardegna
Pranzare o cenare in un ristorante tipico della Sardegna, richiede molta fame, ma anche molto tempo. Non andateci se avete fretta o se siete alla ricerca di una consumazione “mordi e fuggi”.
Piuttosto posticipate la vostra visita per quando avrete almeno due ore a disposizione per godervi il rito di un tipico pasto sardo.
Vorrei darvi un consiglio: se ci andate a cena, evitate di pranzare. Se ci andate a pranzo invece, non fate colazione. E cercate di non andarci da soli. Non che sia un’attività pericolosa se fatta in solitaria, ma ve lo dico perché solitamente le porzioni sono davvero enormi. Quindi andateci con la vostra famiglia o degli amici in modo da riuscire a ripulire tutti i piatti che vi verranno serviti.
Spesso questi ristoranti sono dei veri e propri agriturismi dove vengono allevati animali, coltivati i prodotti a chilometro zero e dove è anche possibile pernottare.
Nel mio caso ho sempre trovato i gestori molto gentili e cordiali. L’ambiente e l’atmosfera di questi agriturismi sardi sono davvero piacevoli. Alcuni potrebbero essere categorizzati come agriturismi di lusso, ma in ogni caso si respira aria di semplicità e si assapora una cucina casalinga preparata secondo la tradizione sarda. Di solito in cucina ci sono le donne e allo spiedo l’uomo, una regola che vale da generazioni.
Per quanto riguarda i prezzi, vi garantisco che spesso si spende molto meno in questi ristoranti tipici dove si mangia fino a capottarsi, che in quelli dove si ordina una sola portata. Il prezzo medio per un pranzo o una cena, è di €45 a persona.
Come è composto il menu?
Nella maggior parte dei casi, non è possibile scegliere cosa mangiare. Viene servito un menù fisso che va dalle 4 alle 8 portate. Si inizia con l’antipasto che, generalmente, comprende formaggi e salumi accompagnati da pane carasau e varie tipologie di miele e mostarde. E questo, solo se si tratta di un antipasto umile. In alcuni ristoranti, infatti, oltre ai salumi e formaggi, vengono servite anche verdure e legumi di ogni genere.
Poi si prosegue con il primo piatto. No, ho sbagliato! Volevo dire i primi piatti! Sì perché giustamente non ne basta uno solo, bisogna assaggiarne almeno due. I primi piatti più gettonati sono gli gnocchetti sardi (malloreddus), la zuppa gallurese (che a me sinceramente, non è piaciuta molto) e i ravioli che solitamente hanno un ripieno di ricotta e menta oppure solo ricotta. Nelle zone dell’Ogliastra, i ravioli cambiano forma e nome. Non sono piatti e quadrati, ma rotondi come degli gnocchi e vengono chiamati “culurgiones”.
Passiamo ora al secondo piatto, che spesso è davvero una sola portata… ma che sazia anche i più affamati. Potrebbero portarvi il cinghiale o il capretto, ma solitamente il secondo piatto per eccellenza è il maialetto sardo servito su un vassoio di sughero e accompagnato da verdure.
A qualcuno potrebbe fare un po’impressione vedere il porcetto arrosto sulla griglia tagliato a metà e poi ritrovarselo nel piatto. Ma è uno dei piatti più deliziosi che possiate mangiare in Sardegna quindi a meno che non siate vegetariani, assaggiatelo! E mi raccomando, la cotenna croccante (la pelle del maiale), va assolutamente mangiata! Altrimenti non potrete dire di aver mangiato il porcetto sardo come si deve.
Infine il pasto si conclude con una bella variazione di formaggi, biscotti sardi oppure con le seadas, il mio dolce sardo preferito. Si tratta di ravioli fritti con un ripieno di pecorino e guarnite con del miele. Il tutto accompagnato ovviamente da un bicchiere (o due) di filu’e ferru oppure di mirto, il tipico liquore sardo ottenuto dalle bacche e foglie di mirto.
Lo so che vi ho fatto venire l’acquolina in bocca! Ora sarete costretti a leggere il mio articolo in cui parlo dei miei 4 ristoranti tipici sardi preferiti.
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