Oggi vi presento Anna e Marco. Milanese ed esperta di Feng Shui lei, altoatesino e artigiano del legno lui. Anna vive da un bel po’ di anni in Alta Badia (BZ), dove ha messo ormai le radici e dove nel 2018 ha conosciuto Marco. È stato amore a prima vista e in men che non si dica si sono messi insieme. Durante il periodo della pandemia i due hanno avuto un’illuminazione…e non a caso ho usato la parola “illuminazione”! In questo articolo voglio raccontarvi assieme ad Anna, la storia delle “Luci delle Dolomiti”, le lampade che vengono realizzate con antichi alberi di montagna.

Anna, parlaci di come, dove e perché sono nate le vostre lampade!

Le nostre lampade sono nate durante il primo lockdown del 2020. Marco aveva già in mente da un po’ di costruire delle lampade in legno ma non aveva mai trovato il tempo per studiarle e realizzarle. Il lockdown ci ha dato la possibilità di parlarne, pensarle, disegnarle, provare a farle, migliorarle e concretizzarle nella loro versione definitiva.

Il laboratorio di Marco, situato in cantina, è dotato di tutto ciò che ci serviva, a cominciare da alcune travi in legno antico che abbiamo utilizzato per fare i primi prototipi. 

anna cozzi e marco con le lampade
laboratorio di marco a pransarores

Il marchio si chiama “Cir” e quando le lampade sono accese ricordano l’ ”enrosadira”. Ti va di spiegare ai lettori che non parlano il ladino, cosa significano queste parole?

Cir significa cirmolo o pino cembro, un pino di alta montagna che cresce anche in Alta Badia, dal legno molto pregiato e profumato. Per questo motivo, “Cir” è il marchio di fabbrica di tutte le creazioni di Marco, dalle chitarre ai mobili.

L’enrosadira è il famoso tramonto sulle Dolomiti, quel momento alla fine della giornata quando, con le giuste condizioni atmosferiche, i Monti Pallidi si tingono di rosso, rosa, arancione e giallo e sembrano prendere fuoco. La prima volta che abbiamo acceso una lampada, ci siamo resi conto che il colore della banda luminosa era quello dell’enrosadira e da lì è nato anche il nome delle nostre lampade, Le Luci delle Dolomiti”.  

Marchio Cir, cirmolo

Quali materiali usa Marco per creare queste particolari opere d’arte?

Il materiale fondamentale è il legno antico. Sono travi di legno, solitamente di abete o di larice, che hanno tra i 200 e i 400 anni. Ne avevamo un po’ in laboratorio, altre ci sono state regalate dal vicino che sta ristrutturando una casa vecchia, altre ne abbiamo comprate. Un amico di Marco che fa il falegname gli ha regalato un pezzo di larice che ha più di 400 anni, con cui abbiamo fatto una Luce che abbiamo deciso di tenere per noi e che illumina le nostre serate casalinghe.

Gli altri materiali sono i led e la resina. Per completare una Luce abbiamo bisogno anche di cera d’api e materiale elettrico di qualità.

Pezzi di legno antico per luci dolomiti
diverse tipologie di luci cir

Anche tu hai contribuito alla progettazione e al design di questi bellissimi oggetti. Quale è stato il tuo ruolo?

Nelle creazioni di Marco di solito io sono un po’ il “grillo parlante”: parlando con me riesce a mettere meglio a fuoco come dovrà essere l’oggetto finito e a dipanare il processo creativo che deve portare avanti. Il vero artista è lui, io sono “la criticona”.

In questo caso le Luci hanno una forma ben precisa perché seguono le regole del Feng Shui, un’antica disciplina cinese che insegna a gestire gli spazi e gli oggetti quotidiani in armonia con le energie della terra. Studio Feng Shui da molti anni, ho scritto un libro e faccio consulenze. Le Luci non potevano che seguirne i principi.

Avete incontrato qualche difficoltà durante la creazione dei primi prototipi?

Con le prime Luci abbiamo fatto dei grandi disastri, non ti dico la quantità di resina che abbiamo raccolto da terra e dal tavolo e le discussioni infinite su come integrarla nel legno e con i led. Abbiamo smontato il mondo e l’abbiamo rimesso insieme. Come sono le Luci oggi è frutto di prove e di fallimenti, di test sui materiali e sulle componenti elettriche, di ricerche dei fornitori giusti e di tentativi. 

lampade delle Dolomiti

Durante un’intervista che tu e Marco avete rilasciato a Luciano Simonelli, hai affermato che “queste lampade stanno vivendo la loro terza vita”. Raccontaci cosa intendevi con questa frase e spiegaci come mai le vostre lampade possono essere definite ecosostenibili.

Il legno che usiamo per le Luci delle Dolomiti cresceva molti anni fa nei boschi dell’Alto Adige ed è stato tagliato per essere utilizzato nelle costruzioni di allora, nelle case e nei fienili. Oggi noi stiamo utilizzando travi dismesse da queste antiche costruzioni, dando così alla legna una terza vita, dopo quella passata nei boschi e quella nelle case.

Nessun albero è stato tagliato appositamente per le nostre Luci, è tutta legna che prima di noi ha visto molte generazioni di Ladini e che adesso viaggia anche fuori dalla nostra valle. Il bello delle Luci è anche questo, sono fatte con la storia della Val Badia.

Dove e come si possono acquistare le “Luci delle Dolomiti”? Come è stato il riscontro del prodotto finora? Siete anche riusciti a venderle a livello internazionale?

Le Luci delle Dolomiti si trovano principalmente nel nostro laboratorio a Badia, ma le spediamo in tutta Italia. Sono esposte nel negozio di un’amica a Genova. Durante la prossima estate saranno anche esposte in alcuni hotel dell’Alta Badia, in un locale a Brunico e presso un negozio di artigianato locale, dove sarà possibile acquistarle.

Le chiusure a causa della pandemia non sono state d’aiuto, ma speriamo che una volta passata l’emergenza sanitaria si possano trovare anche altrove. In questo momento il modo migliore per averle è contattarci, anche perché ogni Luce è diversa dall’altra e di solito ci accordiamo con i nostri clienti per alcune cose, come la grandezza della lampada e il colore della resina.

Le lampade accese

Dedichiamo qualche riga alle altre opere di Marco, che oltre alle lampade, costruisce anche altri oggetti. Cosa si può trovare nel suo laboratorio?

Marco costruisce un po’ di tutto, a partire dalle cose di cui abbiamo bisogno: sedie, tavoli, divanetti, poltrone, mobili, orologi da muro, cornici per quadri o foto… inoltre è un musicista, e costruisce chitarre – sia acustiche che elettriche – amplificatori, casse acustiche e giradischi. Mi ha fatto riscoprire la bellezza di ascoltare un 33 giri dopo anni che ascoltavo solo CD. Ha quella rara dote di saper fare un po’ tutto, principalmente con il legno, ma anche con altri materiali. 

Qual è il vostro prossimo obiettivo ora che avete realizzato queste lampade? State progettando altri oggetti simili? Volete presentare le lampade a qualche fiera? O magari avete in mente di aprire un negozio dove vendere gli oggetti di Marco?

Siamo stati invitati al Design Week-End, manifestazione di design creata e organizzata da una architetto che insegna al Politecnico di Milano. Avrebbe dovuto tenersi in febbraio a Courmayeur, ma purtroppo è stata rimandata prima ad aprile e ora all’anno prossimo. Stessa sorte ha avuto la manifestazione londinese Cluster Crafts, a cui avremmo dovuto partecipare.

Sono tempi complicati per far conoscere un oggetto come le nostre Luci, ma siamo comunque felici di quello che abbiamo fatto fino ad oggi, con pochi clienti, ma tutti soddisfatti.

Un negozio non è nel nostro futuro, continueremo con il nostro piccolo laboratorio, facendo pezzi unici e dedicando l’attenzione alle esigenze dei nostri clienti.

Contatti

sito: https://tirel.eu/cir/
email: cir@tirel.eu
telefono: +39 347 301 8077

Facebook: CIR Le Luci delle Dolomiti
Instagram: @cir_handmade

Con le nostre lampade regaliamo una terza vita agli alberi delle Dolomiti

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