Ci troviamo nel bel paese di Ortisei, una nota località turistica della Val Gardena. Queste zone sono anche molto conosciute grazie ai loro scultori. È praticamente impossibile non notare i tanti negozi che vendono statue, mobili, oggetti e souvenir in legno. Anche Judith Sotriffer è una scultrice gardenese, ma lei si è specializzata nella creazione di oggetti particolari. Judith fabbrica giocattoli in legno ed è famosa per essere l’unica persona al mondo che realizza la bambola gardenese, le cui origini risalgono alla fine del 1600.

Dove trovare Judith Sotriffer

La schietta Judith vive ad Ortisei. Ad accogliermi non è stata lei, bensì Dana, un cagnone nero dolcissimo di razza Cao de Agua Portoghese. Guardo Dana e capisco subito da dove stava provenendo. Nel suo pelo vedo trucioli di legno; probabilmente stava facendo compagnia a Judith nel suo laboratorio. Pochi secondi dopo arriva anche la sorridente artigiana di cui avevo tanto sentito parlare.

Judith indossa il tipico grembiule blu altoatesino che viene indossato dagli artigiani, dai contadini e da tutti coloro che stanno facendo un qualsiasi lavoro manuale. Dopo un caloroso benvenuto, Dana ci guida verso il garage dove una piccola stanza è stata adibita a laboratorio.

Judith Sotriffer e le sue bambole

Judith mi spiega che durante la stagione estiva si trasferisce al piano di sopra, dove c’è un vero e proprio negozio. Mentre in inverno rimane nel locale sotterraneo perché durante la stagione fredda, il negozio si trasforma in un noleggio di sci che viene gestito dai suoi figli.

Il laboratorio è piccolino, ma una volta superata la soglia, ci si ritrova in un immenso paese dei balocchi e riaffiorano ricordi d’infanzia. Infatti Judith è sì una scultrice, ma dal 1985 produce solo ed esclusivamente giocattoli in legno della tradizione gardenese.

La storia dei giocattoli in legno gardenesi

Verso la fine del 1600 i gardenesi praticavano il commercio ambulante e ben presto capirono che i prodotti dai quali poter ricavare i guadagni più alti, erano i giocattoli in legno. Così molti di loro iniziarono ad intagliare il legno e verso la metà del Settecento, in Val Gardena si contavano già una cinquantina di scultori di giocattoli. A quei tempi, dalla valle, uscivano più di 100 mila bambole di legno alla settimana.

I giocattoli gardenesi raggiunsero dapprima tutta l’Europa e poi iniziarono ad essere richiesti anche negli altri continenti. Fu così che molti intagliatori gardenesi si trasferirono all’estero e aprirono i loro stabilimenti in giro per il mondo.

Questo commercio ebbe successo fino al 1930 circa, quando la crisi economica fece crollare la produzione. Dopodiché i giocattoli in legno vennero sostituiti da quelli moderni.

La rinascita dei giocattoli gardenesi

Verso il 1985, all’artista Judith Sotriffer venne la splendida idea di ridar vita alla tradizione dei giocattoli gardenesi.

La scultrice ha ereditato l’amore per la lavorazione del legno dai suoi avi. Anche suo bisnonno e suo nonno erano intagliatori di giocattoli e già durante l’adolescenza, Judith imparava l’arte della scultura da suo padre Guido. Con gli anni si specializza poi nella realizzazione di giocattoli.

L’apprendimento di come costruirli è stato lungo e faticoso. Judith ha dovuto fare molte ricerche, studiare vecchi documenti, parlare con gli anziani della valle e fare e disfare infinite volte gli antichi giocattoli che aveva in casa.

Infatti, la mamma di Judith, la signora Christina Niederwieser, ne era una collezionista e oggi, una parte della sua collezione, è esposta nel Museo Ladin Ciastel de Tor a San Martino in Badia.

Le bambole gardenesi, le “popes”

Il pezzo forte di Judith, sono però le bambole in legno che potremmo definire le bisnonne gardenesi delle Barbie. Queste, così come anche gli altri giocattoli che la scultrice costruisce, sono fatte con il legno del pino cembro perché è molto più morbido e malleabile delle altre varietà di legno.

Il suo profumo è terapeutico e grazie ad esso, Judith si sente rilassata mentre lavora. Ogni tanto, mentre cammina tra i boschi delle Dolomiti, la scultrice immagina già le bambole che nasceranno dagli alberi che la circondano.

Le bambole, o “popes” in ladino gardenese, hanno ancora lo stesso aspetto che avevano 300 anni fa. Ognuna di loro ha gli occhi azzurri, le guancette rosa, i capelli neri, le calze e le braccia bianche. L’intento era quello di farle assomigliare alle costose bambole di porcellana, che la gente umile non si poteva permettere.

Si tratta di pezzi unici e ogni bambola ha una piccola caratteristica che la differenzia dalle altre. Possono essere grandi, piccole oppure si possono anche acquistare in versione di bracciali o orecchini.

La loro particolarità è il fatto che sono svestite. Judith desidera infatti che vengano abbigliate da coloro che le comprano ed è anche compito loro, assegnare alle bambole un nome.

Giocattoli in legno gardenesi

Le “popes” vengono costruite da Judith con 18 pezzi in 100 passaggi. Sono tutte snodabili e anche le giunture sono fatte in legno. Sembrano molto fragili, ma capisco che non è così quando Judith con decisione ne prende una da un mobile e me la porge in mano. Mi ordina di muoverla, di tirare, di girare… in effetti sono molto robuste e resistenti. La creatrice di questi deliziosi oggetti vuole che vengano utilizzati per farci quello per cui sono stati pensati: per giocarci. I suoi giocattoli non sono soprammobili, servono per divertirsi e per stimolare la creatività.

Il momento più bello della creazione, mi svela Judith, è quando ultima le bambole dipingendo il loro volto. Vedere il loro visino felice, per lei è la soddisfazione più grande. Un po’come quando una mamma vede i suoi figli sorridere.

L’unicità delle bambole di Judith

Le bambole di Judith sono uniche al mondo. Non c’è nessun altro scultore che riesca a riprodurre questo antico giocattolo. Acquistare una di queste bambole significa portare a casa un pezzo raro, un oggetto che fa parte della tradizione gardenese.

La cultura dei giocattoli gardenesi sta molto a cuore a Judith. Infatti si occupa anche di organizzare mostre, di fare ricerche, di collezionare antichi giochi. Nel 2018, per esempio, ha allestito una mostra interessantissima che confrontava i giocattoli gardenesi con quelli russi.

Ogni tanto Judith si fa aiutare dal suo timido marito Franz Canins anche lui scultore gardenese e creatore di stupende opere in legno, gesso e bronzo. Recentemente Judith ha provato a coinvolgere nella realizzazione dei giocattoli gardenesi anche un altro membro della famiglia, suo figlio. Questo l’ha assistita per qualche mese, ma poi con molto affetto le ha detto “Mamma, tutto ciò mi piace, ma credo che le bambole e i giocattoli siano un’arte che appartiene solo a te”.

Quindi al momento Judith, è l’unica persona al mondo che sa costruire le bambole gardenesi originali. Pensate che c’è gente che le spedisce antiche bambole gardenesi da ristrutturare, bambole che sono state ereditate di generazione in generazione. L’artista mi fa vedere una bambolina del 1700 che le è stata inviata dall’America con la richiesta di darle una rinfrescata.

Piccola bambola antica del 1700

I giocattoli in legno di Judith

Nel negozio e nel laboratorio della nostra amica “Geppetta” si possono quindi trovare giocattoli in legno di tutti i generi. In prima linea ci sono le sue famose bambole, ma ci sono anche Pinocchi, cavalli a dondolo, cicogne con al loro interno una bambola gardenese (regalo perfetto per festeggiare un neonato), burattini, i conigli che sono stati inventati dal nonno di Judith, bracciali e orecchini a forma di bambola, trottole e i buffi “Ercolini sempre in piedi”.

Questi omini capovolti hanno all’interno della loro testa un peso di ferro ed è quindi impossibile rovesciarli, perché dondolano continuamente con le gambe all’aria. 

Solitamente i tipici “Ercolini sempre in piedi” hanno il peso nella loro pancia. Il loro messaggio è quello di non farsi abbattere e di cercare sempre di rialzarsi. I gardenesi hanno voluto reinventare l’oggetto e metterlo a testa in giù.

Tutti i giocattoli si possono anche acquistare online sul sito di Judith e l’artista è inoltre disposta a realizzare bambole o prodotti su misura. Se vi recate in Val Gardena durante il periodo Natalizio, fate un salto al mercatino di Natale di Ortisei. Lì troverete anche Judith con la sua bancarella di giocattoli gardenesi.

Bambole in legno gardenesi con tutù

Il piacevole incontro con Judith e Dana è durato un’ora e mezza e se non fossero arrivati altri visitatori, credo che la nostra Geppetta avrebbe potuto andare avanti ancora per ore. Per ogni giocattolo c’è un racconto, l’artigiana conosce la storia e le origini di ognuno di loro e le narra con entusiasmo a coloro che vanno a visitarla. È una persona dolcissima ed ha una risata contagiosa. Io sono convinta che siano i suoi giocattoli a mantenerla sempre allegra!

CURIOSITÀ:
Ad ottobre 2021, nella frazione di Roncadizza, vicino ad Ortisei, è stato aperto un hotel che ha come filo conduttore la bambola gardenese. Si tratta dell’ “Hotel La Cort – My Dollhouse”. La titolare lo descrive come “Un alloggio per i giovani e per chi lo è ancora dentro”.

Non ditemi che non vi siete sentiti un po’ bambini anche voi durante la lettura di questo articolo!?

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