Gli abitanti delle Dolomiti sono estremamente legati alla loro cultura e alle loro tradizioni, che però pian piano vanno scomparendo. Fortunatamente ci sono ancora molte persone e associazioni no profit, interessate a mantenere vive le usanze e gli usi di queste zone. Di queste associazioni fanno parte anche i gruppi di ballo popolare che esistono in quasi ogni valle dolomitica ed in alcune di esse, ce ne sono addirittura più di uno.
Perché si sono formati i gruppi di ballo popolare nelle valli dolomitiche?
La maggior parte di questi gruppi sono nati per divertimento. Soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la gente aveva bisogno di svago, di stare in compagnia e di fare festa. Ecco allora che nei paesi e nelle cittadine di montagna, si sono formati sia dei gruppi di ballo che delle piccole bande musicali.
L’attività ludica si è poi trasformata in qualcosa di più importante. I componenti di questi gruppetti volevano imparare a ballare in modo più professionale. Perciò andarono alla ricerca di ballerini provetti, che avessero voglia e tempo di insegnare loro le varie figure e coreografie.
Il passo successivo sono state le esibizioni nelle osterie per la gente del posto e poi per i turisti, che nel periodo del dopoguerra cominciavano a visitare le regioni dolomitiche.
Con il passare del tempo dunque, l’obiettivo di questi danzatori, oltre a quello di volersi divertire, divenne anche quello di conservare e divulgare le antiche forme di ballo.
Alcuni gruppi di ballo folcloristico delle Dolomiti sono stati fondati più di 60 anni fa, come per esempio il gruppo di ballo di Canazei (Val di Fassa) o quello di Ortisei (Val Gardena). Ci sono tuttavia anche delle unioni più giovani, ma non meno importanti, come ad esempio il gruppo di ballo “Marmolèda” di Rocca Pietore che è nato nel 1993, o quello di Selva di Cadore che si è formato l’anno successivo.
I gruppi di ballo folcloristico delle Dolomiti al giorno d’oggi
Al giorno d’oggi nelle valli dolomitiche esistono decine di gruppi di ballo popolare. Solo in Alto Adige se ne contano più di 50. Non bisogna essere dei ballerini professionisti per far parte di uno di questi gruppi e non importa nemmeno l’età.
Infatti così come esistono i gruppi dei ballerini senior, ci sono anche le associazioni di ballo popolare composte da soli bambini, che già da piccoli imparano l’importanza degli usi e dei costumi delle loro valli.
I componenti delle unioni di ballo si incontrano solitamente una volta alla settimana per le prove e durante tutto l’arco dell’anno, si esibiscono sia per la gente locale che per i turisti.
Oggi i balli vengono rappresentati soprattutto per fini turistici e per intrattenere il pubblico. Ma ci sono ancora paesi in cui i gruppi organizzano serate di ballo riservate solo alla gente del posto o ai membri del gruppo.
Le ballerine e i ballerini dei gruppi di ballo popolare si possono vedere all’azione soprattutto durante le sagre paesane, le feste religiose e profane, gli spettacoli di beneficenza, i corsi di ballo e le serate folcloristiche. Quest’ultime generalmente vengono organizzate per i turisti dalle associazioni turistiche delle varie valli.
Ma le unioni di ballo sono presenti anche alle grandi manifestazioni come ad esempio la “Gran Festa da d’Istà” a Canazei (Val di Fassa), il “Leonardiritt” a Badia (Val Badia) o la “Festa de Ra Bàndes” (Cortina d’Ampezzo).
Alcuni gruppi hanno perfino avuto la possibilità di partecipare a programmi televisivi, oppure di esibirsi all’estero e prendere parte a grandi eventi musicali e culturali di fama mondiale.
Le tipologie di balli
Le ballerine e i ballerini danzano principalmente balli di coppia o di gruppo sulle basi del valzer, della polka, della mazurka e del bayrisch. Gran parte dei balli rappresentano movimenti e forme legate alla natura (per esempio la danza della stella, della primavera, del gallo cedrone…), raccontano mestieri (il ballo del fabbro, dell’arrotino, della contadina…), oppure hanno come protagonista un oggetto o una persona (ballo del mulino, della Susanna, dei canederli…).
Ogni valle dolomitica nel tempo ha subìto delle influenze diverse. I gruppi di ballo dell’Alto Adige ad esempio, hanno nel loro repertorio dei balli principalmente di provenienza tirolese e austriaca. Questo perché fino al 1919 queste zone sono appartenute al regno austro-ungarico.
Le coreografie così come le musiche, non venivano trascritte perché in passato nessuno immaginava che prima o poi la cultura di queste valli potesse estinguersi. Quindi quello che rimane al giorno d’oggi, è frutto di ciò che è stato tramandato verbalmente di generazione in generazione.
Non molti decenni fa, sono stati finalmente redatti alcuni libri nei quali le figure di ballo vengono spiegate per filo e per segno. Sono anche stati stampati degli spartiti per facilitare l’apprendimento delle melodie ai musicisti. I balli infatti vengono generalmente accompagnati da fisarmoniche, chitarre e a volte anche da strumenti a fiato.
Lo Schuhplattler
Se parliamo delle tipologie di ballo, non possiamo ovviamente dimenticare il famoso “Schuhplattler”. Si tratta di un ballo riservato esclusivamente agli uomini, sebbene al giorno d’oggi esistano anche i gruppi di Schuhplattlerinnen femmili.
I gruppi degli Schuhplattler sono più comuni nelle valli alto atesine. La denominazione di questo genere di ballo, proviene dal rumore che i ballerini fanno schiaffeggiando le mani sulle suole delle scarpe (Schuh in tedesco significa scarpa) e sulle cosce. Le danze che spesso sembrano dei combattimenti amichevoli, sono accompagnate da fischi, grida e jodel, il tipico canto montanaro.
Nel video qui sotto, gli Schuhplattler si esibiscono durante una festa paesana e fanno vedere un tipico ballo di soli maschi. Come vedete, tutti portano l’immancabile “Lederhose”.
Si pensa che questo ballo sia nato dai pastori, che durante i mesi estivi ritrovandosi da soli in alpeggio, dovevano trovare un’attività per non annoiarsi. Ma potrebbe anche essere stato utilizzato come ballo di corteggiamento e per fare colpo sulle ragazze.
Solitamente i gruppi degli Schuhplattler sono formati dai ballerini maschi, che occasionalmente “abbandonano” la loro ballerina per esibirsi assieme agli altri uomini del gruppo. Ma ci sono anche delle unioni di ballerini che danzano solo ed esclusivamente lo Schuhplattler e non fanno i balli di coppia assieme alle donne.
I vestiti tipici dei gruppi di ballo popolare delle Dolomiti
Uno degli onori più grandi per i ballerini dei gruppi di ballo popolare, è indubbiamente quello di poter indossare ed esibire il prezioso e costoso vestito tipico. I tessuti che vengono utilizzati per creare questi bellissimi vestiti sono la lana, il lino, il velluto, il cuoio e la seta.
Solitamente il vestito delle ballerine consiste in una lunga gonna spesso coperta da un grembiule, una camicia di lino con inserti di pizzo e un corpetto.
Anche se nascosti dalla gonna, la ballerina indossa lunghi calzettoni di cotone bianco e mutandoni. I capelli, mai sciolti secondo l’uso dell’epoca, sono raccolti in un’elegante treccia o in uno chignon.
Gli accessori delle ballerine sono fiocchi, spille, scialli, nastri, fazzoletti, gioielli e polsiere. Dalle caratteristiche di alcuni di questi oggetti, si può perfino capire se le donne che li vestono sono nubili o sposate. Ogni tanto le ballerine portano anche un cappello e nei giorni freddi indossano una mantellina.
Il vestito tipico maschile invece, è composto dai calzettoni bianchi di lana, una camicia anch’essa di lana e un gilet. Ma di fondamentale importanza sono i pantaloni di cuoio, comunemente noti come “Lederhose”, che servono anche per fare chiasso durante il ballo dello Schuhplattler.
Gli accessori degli uomini sono penne di animali, cravatte, fazzoletti e un cappello. Non dimentichiamo gli splendidi cinturoni di pelle, sulle quali spesso vengono ricamati a mano, i simboli che caratterizzano il gruppo di ballo o la regione.
Ogni gruppo di ballo popolare ha il proprio vestito che si differenza da quello delle altre valli dolomitiche. Se fate caso alle foto di questo articolo, vedrete che i vestiti delle varie zone hanno delle caratteristiche diverse degli altri.
Spesso cambiano i colori e gli accessori ma tutti i vestiti hanno un gran valore e vengono tramandati di generazione in generazione. Tra i più belli di tutto l’arco alpino spicca il vestito tipico gardenese.
Perché la gente decide di far parte dei gruppi di ballo popolare?
Quello che piace maggiormente ai componenti di questi gruppi è ovviamente il ballo, ma anche lo stare insieme e fare nuove amicizie (o a volte conoscere addirittura l’anima gemella). Ci si diverte a fare quattro chiacchiere, conoscere i membri dei gruppi delle valli limitrofe e sfoggiare i vestiti e le proprie abilità davanti al pubblico.
Anche io sono fiera di far parte da ormai 10 anni dell’“Uniun Bal Popular Val Badia” che conta più di 30 membri.
Io personalmente mi diverto moltissimo assieme ai miei compagni di ballo. Non solo durante le rappresentazioni e le prove, ma anche quando organizziamo qualche attività alternativa come una sciata o una serata per giocare a carte. Le nostre gite del gruppo mi hanno dato la possibilità di visitare magnifici posti come Lubiana, Salisburgo, il Lago di Como, Venezia, Colmar, Vienna, Strasburgo…
Quello che più mi rende orgogliosa di essere un membro del gruppo di ballo popolare della mia valle, oltre ad esserne l’attuale presidentessa, è il fatto di contribuire al mantenimento del nostro patrimonio culturale e delle nostre tradizioni.
Grazie a questa unione ho rafforzato la mia autostima e creatività, così come ho imparato a quanto sia importante il rispetto tra i membri del gruppo. Ovviamente bisogna anche menzionare il fatto che ballare fa bene all’anima e al corpo. Si rinforzano i muscoli, mette allegria e si migliora la coordinazione.
Spero che con questo articolo io vi abbia invogliato ad alzare la musica e a ballare, ma soprattutto ad assistere almeno ad un’esibizione di un gruppo di ballo popolare delle Dolomiti.
Sono sicura che tra di voi ci siano molti amanti della cultura delle Dolomiti. Vi invito a leggere il mio articolo riguardo alla lingua ladina e vi anticipo che include anche un mini dizionario italiano-ladino da scaricare gratuitamente.
- Condividi questo articolo utilizzando i pulsanti qui sotto -
Pierina Foppa
Bell’articolo,un po mi dispiace che non avete inserito anche il “Gruppo Folk Fodom “Livinallongo ….che è nato nell’anno 1982 e ha sempre portato i balli tradizionali e anche con il vestito tradizionale della val da Fodom…..sarà magari x la prossima volta….cmq speriamo presto di poter riproporre TUTTI i nostri gruppi con i suoi balli
la ringrazio x l’attenzione e le auguro buona giornata Foppa Pierina
Sarah - Cartoline a colazione
Ciao Pierina, giulan per il tuo commento. Sono felice che tu abbia apprezzato l’articolo. Purtroppo per me era impossibile inserire tutti i gruppi di ballo popolare delle Dolomiti. Comunque se riesci ad inviarmi una foto, la inserisco più volentieri nell’articolo perché anche il vostro gruppo merita di essere menzionato. Puoi inviarla a sarah@cartolineacolazione.com. De bì salüc y a tosc.
Stefania Dainotti
Articolo meraviglioso!!!! Mi hai fatto scoprire veramente tantissime curiosità, che non sapevo assolutamente… tradizioni e folclore tramandato di generazione in generazione!
Sarah - Cartoline a colazione
Grazie mille Stefania! Mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto. E sono molto felice di contribuire alla divulgazione delle nostre tradizioni.
Paolo Biagiotti
Salve, sapresti indicarmi un gruppo che fa anche esibizioni a pagamento in giro per l’Italia?
Devo aprire un locale tirolese in Toscana e volevo per l’evento qualcosa di molto folkloristico .
Grazie